venerdì 1 maggio 2020

STEP #12

"Lavorare" nel Medioevo

Tra il X e il XIV secolo l'Europa visse un periodo di grande crescita, grazie soprattutto alle numerose invenzioni tecniche che favoriscono lo sviluppo dell'agricoltura e del commercio, come il mulino ad acqua e l'aratro pesante.

Il mulino ad acqua era già noto nel II secolo a.C. nell'Europa orientale e poi presso i Romani, come testimoniano il trattato De Architettura di Vitruvio, e un'epigramma dell'Antologia Greca del poeta Antipatro di Tessalonica, nel quale viene descritto il funzionamento di un mulino. A partire dal IX secolo i mulini ad acqua cominciarono a comparire in Europa. L'energia idraulica portò ad un aumento della produttività mai visto prima: lo storico francese Jean Gimpel, in La révolution industrielle du Moyen Age, ritiene che un mulino semplice permetteva di macinare in un’ora circa 150 chilogrammi di grano, cosa che invece fino ad allora si poteva fare solo utilizzando quaranta schiavi. 

Spaccato di un mulino ad acqua

A partire dal 1185, in Europa si diffuse anche il mulino a vento verticale, che fece la prima comparsa nel villaggio di Yorkshire. Esso era formato da un asse ruotante su cui erano fissate le vele delle pale, in modo da permettere al mulino di ricevere il vento frontalmente.

Nel XI secolo, nel nord della Francia, fece la sua comparsa un nuovo tipo di aratro, che sostituisce quello semplice senza carrello dei Romani. Esso è composto da un ferro tagliente che penetra facilmente nel terreno, da un vomere asimmetrico e da un versoio ricurvo che proietta la terra di lato. Questo attrezzo era inoltre dotato di un carrello a due ruote per facilitare lo spostamento.

Contadini al lavoro nei campi


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