sabato 11 aprile 2020

STEP #08

"Lavorare" nel mondo antico

La tecnologia è stata (ed è ancora) di fondamentale importanza per lo sviluppo dell'uomo. In questo post andremo a conoscere quelle che sono state le invenzioni più importanti dell'uomo fino alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, in particolare quelle che hanno segnato le attività lavorative.

L'uso di attrezzi e strumenti per facilitare il lavoro manuale risale all'età della pietra. Al Paleolitico risalgono le prime testimonianze dell'uso dell'ascia a mano e di coltelli primitivi per tagliare pellame, carni di animali ed altro. Nel Neolitico, con la nascita dell'agricoltura si sviluppano i primi strumenti agricoli: falci ricavate dalla lavorazione delle mandibole degli animali, sostituite poi dalle zappe e successivamente dall'aratro, descritto da Goguet in Della Origine Delle Leggi, Delle Arti, E Delle Scienze, E Dei Loro Progressi Presso Gli Antichi Popoli come un attrezzo "composto d'un sol pezzo di legno assai lungo, e curvato in modo che una parte si profondasse nella terra, e l'altra servisse per accoppiare i bovi". Sempre nel Neolitico nacque la macina di pietra, utilizzata per schiacciare i cereali raccolti e ottenere la farina. Essa è formata da due parti: la macina, costituita da una grossa pietra e ruvida e il macinello che si sposta avanti e indietro.

Intorno al 3000 a.C. in Egitto ed in Mesopotamia vengono prodotti i primi strumenti in rame: seghe, coltelli, rasoi, aghi, chiodi. Anche il martello appare in Europa nell'età del bronzo: i Greci facevano risalire la sua origine al leggendario re di Creta Cinira, al quale attribuivano anche l'invenzione dell'incudine e della tenaglia. 


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