martedì 24 marzo 2020

STEP #02

L'origine del termine

Il verbo lavorare deriva dal latino laborare, derivato a sua volta dal sostantivo labor che significa  sforzo, fatica.

Labor deriva dalla radice indoeuropea *LABH-/*RABH-, che esprime l’idea di afferrare, ma anche di desiderare. Secondo F. Rendich nella radice indoeuropea di riferimento “labh” si individuano le componenti [l] “ottenere liberamente”, [bh] “agendo con energia”: “acquisire”, “prendere”, “ottenere con fatica. Ritroviamo queste radici nei termini sanscriti labhate (prendere, ottenere) e rabhas (movimento violento dell’animo o del corpo), ma anche nel verbo greco  λαμβάνω (lambano) che significa prendere. 

Abbiamo visto come in questo termine sia presente l'idea del lavoro come sforzo. Troviamo questa accezione negativa anche nelle sue traduzioni in altre lingue
Già Cicerone, nelle Tusculanae disputationes, 2, 35, scriveva: "C’è una differenza tra labor e dolor, sono due parole molto vicine come significato, tuttavia, però, una differenza c’è: labor indica l’esecuzione di un compito e di un incarico gravoso attuato sia mentalmente sia fisicamente, dolor, invece, una sensazione penosa di sofferenza, estranea ai modi di sentire". 
Il poeta Virgilio, nelle Georgiche, I, 145-146 invece esaltava così il lavoro: “[…] labor omnia vicit improbus […]” tradotto in "Tutto vince il lavoro faticoso".

Inoltre, cercando il termine all'interno della saggezza popolare, lo si ritrova in numerosi proverbi dialettali:
Mpàrate a parlà e nun a faticà!
(Impara a parlare e non a lavorare)
Chi fatica, magna sardina, chi nun fatica, magna gallina
(Chi sgobba, mangia acciuga, chi se ne sta in ozio, mangia gallina.)
Si 'a fatica fosse bona, 'e priévete faticassero!
(Se il duro lavoro fosse una buona cosa, i preti lavorerebbero!)
Cu travagghia si fa lu immu, cu talia si fa lu giummu 
(Chi lavora si fa la gobba, chi non lavora si arricchisce)
Chi a travaja për sò cont a val për tre
(Chi lavora in proprio vale per tre)
Pitost che travajè la tera per mol-statne a cà a fè ‘l fol
(Non zappare il terreno quando è molle, piuttosto resta a casa in panciolle)


Riferimenti:

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